martedì 13 ottobre 2009

LABIRINTO DI MORTE - Philip K. Dick

Quattordici persone, nevrotiche e alienate nel loro rapporto con il lavoro e con il mondo esterno, decidono di lasciare una Terra disumana e oppresiva e partire per il pianeta Dalmak-O. Per Ben Tallchief, dopo una vita fallimentare, sembra aprirsi un futuro di euforica comunione con gli altri; è così anche per Seth Morley, insoddisfatto del suo lavoro come idrologo del Kibbutz Tekel Upharsin. Ma all'improvviso il satellite delle comunicazioni viene distrutto e i quattordici umani si ritrovano soli su un pianeta alieno e ostile, in un crescendo di mistero, terrore e morte.

IN FUGA - Alice Munro

Una serie di racconti brevi, collocati in quell'indefinito territorio che per alcuni altro non è che il "Paese di Alice Munro". La maggior parte delle storie si svolgono in piccole città della regione dell'Ontario; protagoniste sono per lo più donne: di tutte le età, anelanti passioni e bramose di libertà. Ma l'autrice racconta anche le ansie dell'adolescenza, i difficili rapporti fra genitori e figli, i diversi aspetti dell'amore, della malattia e della morte. Racconti che in poche pagine condensano un'intera vita. Una scrittrice che costruisce, utilizzando una prosa diretta e fintamente semplice, strutture narrative di grande profondità e complessità.Scrive Pietro Citati a proposito di Alice Munro: "All'improvviso apre uno spazio bianco in un racconto. In quel bianco trascorrono anni, decenni: un abisso allontana il presente e il passato; il tempo passa senza che nessuno se ne accorga; e noi avvertiamo, al tempo stesso, il senso della continuità e quello della lacerazione che formano il tessuto diseguale della nostra vita".In questa nuova raccolta della Munro, contrariamente a quanto succede nelle altre, ci sono tre racconti - "Fatalità", "Fra poco" e "Silenzio" - che hanno come protagonista la stessa donna, collegati. O meglio, separati da bianchi abissi in cui il tempo e i sentimenti precipitano per poi riaffiorare dando vita a situazioni che costituiscono storie a se stanti: cesure drastiche, ma non dissimili dai "bianchi" all'interno di ciascun racconto di cui parla Citati. E' come se le storie della Munro tutte insieme narrassero un lungo romanzo-mosaico in cui ciascuna tessera è la vita di una donna e del paesaggio umano e naturale che la circonda. Quella di Juliet, la protagonista dei tre racconti sopra menzionati, è la storia della separazione traumatica e dolorosa fra una madre e una figlia, attraverso la quale entrambe ritrovano la propria identità e il coraggio di vivere seguendo il desiderio, invece che il dovere.

MADRE E OSSA - Danielle Girard

Nel gennaio del 1997 arrivano alla Baldini & Castoldi, tramite un avvocato, cento cartelle dattiloscritte in francese firmate Danielle Girard, 47 anni, parigina. Maria Venturi, cui viene chiesto un illustre parere, ne è entusiasta, tanto da decidere di curarne la traduzione e scrivere una prefazione. Così nasce questo libro, che è il diario di una donna ricoverata in una clinica privata dopo il terzo tentativo di suicidio. Autocondannatasi a un silenzio inviolabile, chiusa in un mondo senza più reazioni, bisogni, futuro, viene convinta dalla giovane psichiatra che l'ha in cura e che non vuole rassegnarsi a perderla, a tentare almeno di mettere per iscritto alcuni pensieri: Sono la madre di Sophie... Sophie è nata a Parigi... Sophie ha una bambina... Sophie ha divorziato un anno fa... Tanto basta perchè la giovane dottoressa abbia la prima fulminante intuizione: Danielle si identifica totalmente nel ruolo di madre, e la figlia Sophie è una figura invasiva della sua realtà. Con estrema fatica ma in modo sempre meno sconnesso, e sempre più emotivamente coinvolgente, per la psichiatra e per i lettori, la donna riesce a trovare le parole per spiegare e capire le radici del suo disagio, del suo "male di vivere", del suo desiderio di morte. L'infanzia isolata e difficile (un'ammissione dolorosa fatta per la prima volta sui fogli bianchi della clinica), un matrimonio affrettato e una gravidanza subita e non consapevolmente scelta, e poi l'innocenza della figlia violata dal padre quando aveva solo tre anni, l'adolescenza distrutta dalla certezza che la madre avesse sempre saputo e taciuto, questa "verità" buttata in faccia con un odio talmente insopportabile da ingenerare per autodifesa, l'odio di Danielle per la ragazza.Madre e ossa è la storia vera di una madre e di una figlia, una storia sì angosciosa, ma anche illuminante, che analizza senza tabù etici e culturali.