lunedì 28 gennaio 2008

DUE DONNE - Velma Wallis

4 commenti:

assorbenti ha detto...

Il libro narra di una leggenda su un popolo del Nord, appartenente alla tribù dei Gwich'in, che viveva nomade nella zona di Fort Yukon in Alaska. E di una loro crudele legge non scritta, che prevedeva l'abbandono dei vecchi, divenuti ormai di peso, per riuscire a superare la durezza dell'inverno. "In tali periodi, la caccia richiedeva maggiori energie che negli altri. Così i cacciatori avevano diritto a nutrirsi per primi, poiché era dalla loro abilità che dipendeva la tribù. Ma con tanta gente da nutrire, per quanto cibo portassero, si esauriva rapidamente. (...) Così come i lupi più giovani e più forti sbranano il vecchio capo del branco, questa gente ora avrebbe lasciato indietro i vecchi per poter muoversi più rapidamente, senza carichi eccessivi".
Le due donne furono abbandonate, sole, in mezzo ai ghiacci. Ma non si persero d'animo: invece di cedere all'ingrato destino di morte, lottarono per sopravvivere, unendo le proprie forze e sfruttando quanto appreso nei tanti anni passati. Nonostante le mille e tremende difficoltà, riuscirono a superare l'inverno. E a dare una grande lezione alla gente della loro tribù.
Insomma, una bella storia, con un lieto fine, tramandata di generazione in generazione, che Velma Wallis ha deciso di trascrivere e che ha fatto diventare questo libro un best-seller.
"Le storie sono doni che i vecchi fanno ai giovani. Sfortunatamente oggi questo dono è difficile da dare e da ricevere, perché molti giovani sono presi dalla televisione e dal ritmo ultrarapido della vita moderna. Forse alcuni della nostra generazione, che sono stati abbastanza accorti da prestare ascolto alla saggezza degli anziani, porteranno con sé il ricordo delle nostre tradizioni. Forse le generazioni future avranno desiderio di sentire storie come questa, per riuscire a capire meglio il loro passato, la loro gente e forse anche se stesse (...). Questa storia mi ha insegnato che non ci sono limiti alle proprie capacità, certo non limiti di età. In ogni individuo, in un mondo così vasto e complicato, vi sono incredibili risorse".
Questo libro è dedicato proprio a loro, a questi straordinari e preziosi saggi dai capelli bianchi! Ma come faremmo senza i nostri nonni, la loro esperienza e disponibilità, il loro sostegno e la loro dolcezza?

L'incontro per la discussione di questo libro si terrà sabato 16 Febbraio 2008.

Anonimo ha detto...

un paio di mie riflessioni sul libro che domani discuteremo prima di abbandonarci a succulente libagioni

RILFESSIONI SUL LIBRO “ DUE DONNE”

Trattandosi di una leggenda (dalle leggende si traggono insegnamenti o considerazioni, generalmente), le mie riflessioni e domande prendono spunto dallo scritto per poi divagare in un più ampio contesto



1) Le due protagoniste vivevano nella comunità come “due vecchie”, muovendosi addirittura con il bastone e con il bisogno di essere accudite. “Erano anziane” e si comportavano di conseguenza alla loro età. E’ giusto “tirare i remi in barca” solo perché si raggiunge una certa età anche se in realtà si potrebbe ancora vivere diversamente? E che influenza ha questo su se stessi e sulla società/tribù in cui si vive? Si raggiunge una certa età, di conseguenza ci si comporta e quindi la società ti accetta e ti considera come tale o è la società che in effetti “ti manda in pensione ad una certa età” e le persone si adeguano a quel ruolo?

2) Il gruppo decide suo malgrado di abbandonare le due protagoniste al loro destino, per la sopravvivenza della tribù stessa dovuta alla scarsità di viveri e il clima inclemente. E’ un comportamento tipico delle tribù o sopravvive in qualche modo ancora oggi, anche se in maniera diversa, “l’abbandono delle persone anziane perché ritenute inutili”? La decisione del capogruppo non avviene a cuor leggero, ma segue una logica di sopravvivenza, una specie di “ragion di stato”; oggi c’è un abbandono consapevole o inconsapevole delle persone anziane?

3) Le due protagoniste non si arrendono al loro destino e dichiarano: “moriremo lottando”. E così fanno, aiutandosi a vicenda sia fisicamente che psicologicamente, e ricorrendo a tutto ciò che avevano imparato negli anni e che nella loro condizione di “vecchie” avevano accantonato appoggiandosi in tutto e per tutto al gruppo. L’uomo riesce a lottare solo se messo alle corde dal destino e ha quindi una tendenza a “rilassarsi”? Riusciremmo noi oggi a sopravvivere in condizioni estreme, non avendo appreso e sviluppato alcuna (o rare) lezioni di sopravvivenza, vivendo in una società dove ciò che ci serve per vivere è a portata di mano nei negozi?

4) Le due protagoniste riescono a sopravvivere e a dimostrare alla loro tribù che gli anziani possono non essere di peso ma rappresentare una risorsa soprattutto per i giovani ai quali insegnare tante cose. Danno quindi una importante lezione alla tribù. Ma non pensate che la danno primariamente a loro stesse?



Un ultimo pensiero che non è mio ma del Mahatma Gandhi: “La forza non viene dal vigore fisico. Viene da una volontà indomabile”



E di seguito uno scritto anonimo che in molti probabilmente conoscerete e che secondo me è inerente alla nostra discussione.





ESSERE GIOVANI



La giovinezza non contraddistingue un capitolo della vita, ma un atteggiamento dello spirito; essa è espressione della volontà, della forza delle idee e dell'intensità dei sentimenti.

Essa è la vittoria del coraggio sulla vigliaccheria, la vittoria della voglia di avventura sulla propensione alla comodità.

Non si diventa vecchi perché si è vissuto un certo numero di anni: si diventa vecchi quando si rinuncia ai propri ideali; è vero che gli anni lasciano un segno sulla pelle, ma la rinuncia ai propri ideali lascia un segno nell'anima.

Pregiudizi, dubbi, paure e disperazione sono dei nemici che a poco a poco ci schiacciano e che ci fanno diventare polvere prima della morte.

E' giovane colui che ancora sa stupirsi ed entusiasmarsi. Colui che, come un bambino insaziabile, ancora domanda " e poi?", colui che promuove gli eventi e sa gioire del gioco della vita.

Voi siete giovani come la vostra fede, vecchi come i vostri dubbi. Giovani come la fiducia che avete in voi stessi. Vecchi come i vostri scoramenti. Giovani come le vostre speranze.

Resterete giovani finché sarete aperti all'accoglienza: sensibili alla bellezza, alla bontà, alla grandezza; ricettivi ai messaggi della natura dei vostri simili, dell'incomprensibile.

Se un giorno il vostro cuore dovesse essere logorato dal pessimismo o corroso dal cinismo, allora abbia Dio misericordia della vostra anima - l'anima di un vecchio.

Anonimo ha detto...

carissimi Lettori, chi vi parla è IL conTESTATOre della Jane.
colpito da un vorticoso sturm und drang libresco ho deciso di mettere da parte l'indecisione e partire al contrattacco spiazzando tutti
orsù dunque, advocata nostra...ehm, no, non era questa.
orsù dunque, ecco a voi LA PROPOSTA DI LETTURA PER IL PROSSIMO MESE!!!!!!!

Allora, i 5 libri vorrei fossero accumunati da questa idea di fondo: "I volti della contestazione" (sul perché di tutto questo e sul perquando
avremo modo do parlarne più approfonditamente in seguito) e sono

KEROUAC "Vagabondi del Dharma"
WOOLF "Mrs Dalloway"
CARROLL "Attraverso lo specchio" (+ "Alice nel paese delle meraviglie" nel caso vi interessasse)(per chi lo ha già letto proporrei una rilettura
critica di alcune immagini e metafore e personaggi usati dal pazzo Lewis)
GARCIA LORCA "Nozze di sangue"
MURAKAMI "Dance dance dance" (kawaiiiiii!!!!!!)

Vi invito gentilmente a trattenervi dal cazziare immediatamente il progetto
(vedo già Max1+Ale+Giuliana+Lsella coalizzarsi e ararmi tutto in un nsec...)
e a prendere con spirito critico anche un'eventuale rilettura di testi già letti.
Sono aperto a tutte le critiche costruttive ed ad eventuali jointventure per far prendere alla 'proposta del mese' una direzione più congeniale

Per info, prezzi, pagine e recensioni consiglio di prendere in considerazione il sito www.libreriauniversitaria.it

un abbraccio forte e tutti e, CHE IL CHOCOBO LETTORE SIA CON TUTTI VOI!!!!

mandi by piliffo

Anonimo ha detto...

la discussione sul libro
"Due donne", libro del mese del gruppo di lettura, è stata
piacevolmente animata. Utili le domande formulate da Alessandra che sono sostanzialmente centrate su:
1. vecchiaia e sterotipi
subiti/accettati,
2. l'abbandono degli anziani oggi,
3. la lotta contro il proprio destino e la nostra capacità di affrontare le avversità,
4. la lezione impartita dalle due donne alla loro tribù.
Oltre a questi temi si è parlato di: integrazione e sopravvivenza delle culture "altre", trasformazioni della famiglia e del modo di vedere la terza
età oggi, il rapporto tra generazioni, brodo di scoiattolo ed altre delicatezze..... :)
Una nota a margine: si sono uniti a noi in questo incontro Elena e Luca.