giovedì 18 giugno 2009

ANNI SENZA FINE - Clifford D. Simak

La narrazione è costituita da una serie di episodi nei quali si immagina che la popolazione terrestre sia emigrata su Giove, dove intende realizzare in pieno la propria esistenza e la propria felicità. Sulla Terra sono rimasti soltanto i cani, insieme a un robot e a qualche sparuto essere umano. In seguito a precedenti manipolazioni biologiche operate dagli scienziati, i cani hanno vorticosamente accelerato la propria evoluzione, accrescendo il loro quoziente di intelligenza. Ora hanno costituito una comunità che rammenta con nostalgia i tempi antichi, quando l'uomo era padrone della Terra, come un'epoca leggendaria e irripetibile. A loro volta i cani dovranno abbandonare il pianeta per cederlo a una nuova specie in evoluzione: le formiche

5 commenti:

assorbenti ha detto...

L'incontro per la discussione di questo libro si terrà venerdì 19 Giugno a casa di Alessandra

Giovanna ha detto...

Le proposte per il mese di Luglio sono:
1) L'OSCURA IMMENSITA' DELLA
MORTE, di Massimo Carlotto;
2) LA LINEA D'OMBRA, di Joseph Conrad
3) THE BEACH di Alex Garland.

alessandra ha detto...

Massimo II ha proposto il libro perché l’aveva letto anni fa ma non pensava che sarebbe stato scelto. Invece il libro è piaciuto all'unanimità.
Forse è la prima volta che un libro lascia tutti, seppur in modo diverso, soddisfatti.
Massimo ha apprezzato i punti di vista diversi, marziani, umani, cani, ecc.. L'uomo non è più l'unico, il migliore, ma trova chi potrebbe essergli complementare, o potrebbe migliorarlo ed aiutarlo a superare i suoi limiti. Il nostro punto di vista, in fondo, è misero. Gli altri punti di vista ci offrono la possibilità di superarci e noi offriamo possibilità agli altri. Gli altri ci vedono migliori, i cani, le formiche, i robot, comunque colgono la grande importanza, per motivi diversi, degli umani. All'epoca, il libro che usciva dal coro dell'uniformità.
Giovanna ha apprezzato il libro e le ha fatto ricordare “I figli della notte” dove l'uomo deriva dai lupi e non dalle scimmie. Anche in Anna Kaenina di Tolstoj c'è un'esposizione di una caccia vista dal punto di vista dei cani, con percezioni olfattive amplificate, ma anche le descrizioni, le impressioni sono differenziate ed immaginate dal punto di vista canino.
Anche Marina rammenta un libro, “Sirius” dove la specie cane subisce delle operazioni per poter evolvere. Ma a differenza del libro di Simak, il cane conserva gli istinti canini più selvaggi. Viene sviscerato collettivamente il tema della diversificazione animale e dell'evoluzione e il rapporto tra animale e uomo.
Interessante anche verificare la rilettura 30 anni dopo e l'impressione diversa, Marina e Massimo colgono oggi la componente emotiva, melanconica, che al tempo era sfuggita.
Maddalena porta un paragone interessante tra poesia e fantascienza, l'una è la forma più libera per esprimere emozioni, l'altra offre la massima libertà nell'espressione dei concetti come città con problemi che sembrano quasi impensabili per l'epoca in cui sono stati scritti, Il lupo e l'uomo e l'istinto ad uccidere. e la fine, che centra tutto sulla non violenza e che per realizzarla sceglie di sacrificare persino la civiltà.
Marinella ribadisce l'originalità del libro che l'ha molto colpita, è un libro che offre molti spunti.
Le limitazioni umane sembrano determinare un'evoluzione particolare. L'enorme debolezza umana e l'evoluzione determinata dalla stessa,sarebbe realmente possibile secondo voi? Il poter percepire il vissuto altrui cosa può determinare? Sono alcune delle domande che il libro ha fatto emergere e proporre ad Oscar; per chiudere, terza domanda, e se fossero stati i gatti ad evolvere? Si immagina: eleganza, una sapienza quasi Zen, ma l'uomo avrebbe sicuramente perso il ruolo centrale che troviamo nel libro. Il libro era stato centrato sui temi della sensibilità e, in contrapposizione, prevaricazione. Oscar, all'inizio si aspettava qualche cosa di più tecnologico, ma poi il libro gli è molto piaciuto.

Franca ha detto...

Mi sto ancora chiedendo perchè muore il mondo delle formiche.....
perchè tutti lasciano la terra che nel frattempo è diventata quasi un paradiso....
Mi tormenta il pensiero dell'autore che sembra sottinteso nel racconto: si può cercare di manipolare l'evoluzione ma, alla fine la natura è più forte e i soli a sopravvivere e a evolversi sono gli uomini o le creature più simili a loro ossia i robot che sono riusciti ad eliminare i loro limiti simil-umani quali l'emotività e la morte.
Grazie a chi ha proposto questo romanzo che altrimenti non avrei mai letto!!!!

Giovanna ha detto...

dopo strenua riflessione, consiglierei tre titoli
tra cui scegliere la prossima volta:
1) L'OSCURA IMMENSITA' DELLA
MORTE, di Massimo Carlotto;
2) LA LINEA D'OMBRA, di Joseph Conrad
3)
THE BEACH di Alex Garland.
Le opzioni erano molte ed è stato
difficile scegliere, decidendo per tre libri che sono:
a) brevi,
editati in brossura
b) di conseguenza dovrebbero essere a poco prezzo
c) due sono presenti nella libreria Giunti di via Imbriani
Il primo
è di uno scrittore che io trovo molto interessante, sebbene sia una
seconda scelta: volevo consigliare lo scioccante ARRIVEDERCI AMORE
CIAO, ma bisogna ordinarlo....
cmq L'Oscura Immensità è anch'esso
molto intenso e particolare, mi è piaciuto, per quanto possa ricordare
un famoso libro di Vincenzo Cerami.
Il secondo è un romanzo di
formazione, si può dire, di un autore classico e fa gettare uno
sguardo su un mondo lontano. E' ricco di spunti per riflettere sulla
linea d'ombra che segna il passaggio dalla giovinezza alla maturità,
spesso accompagnato da un evento cruciale dopo il quale non si sarà mai
più quelli di prima.
L'ultimo è venuto fuori in una breve
conversazione che ho avuto con qualcuno di voi ieri sera (non ricordo
nemmeno chi!) e a suo tempo mi aveva colpito molto per la semplice
verità che dimostra: l'uomo non può fuggire da sè stesso e dai propri
difetti, nemmeno rifugiandosi in un paradiso tropicale dove creare una
comunità che vorrebbe essere diversa da qualsiasi altro gruppo umano.
Ecco, spero di aver scelto bene.
Mi sarebbe piaciuto proporvi
qualcosa di Valerio Evangelisti, che adoro, ma temo che le signore non
sarebbero affascinate quanto me dall'Inquisitore Eymirich; oppure,
qualcosa di Josephine Hart (Il danno, L'oblio, Il Peccato, il
Viaggio, Ricostruzioni) fine scrittrice di sentimenti estremi, e di
altri ancora... ma al contrario mi sa che questa sarebbe sgradita agli
uomini.
Beh credo di aver fatto una scelta ragionevole tra roba
classica, contemporanea e balneare visto il periodo!