domenica 28 febbraio 2010

LA VARIANTE DI LUNEBURG - Paolo Maurensig

Un colpo di pistola chiude la vita di un ricco imprenditore tedesco. È un incidente? Un suicidio? Un omicidio? L'esecuzione di una sentenza? E per quale colpa? La risposta vera è un'altra: è una mossa di scacchi. Dietro quel gesto si spalanca un inferno che ha la forma di una scacchiera. Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto e animati da un odio inesauribile che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi. Che uno dei due sia l'ebreo e l'altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema.

5 commenti:

Patrizia ha detto...

ecco la mia lista...come sa chi ci è già passato e può immaginare chi ci passerà, non è stato affatto facile comporla, ma alla fine dovevo pur scegliere.....spero che almeno uno di questi libri sia assorbibile.

Cortesie per gli ospiti - Ian McEwan - p.134 ed.Einaudi € 9,50

Colin e Mary lasciano l’Inghilterra per trascorrere una vacanza a Venezia. Anche se stanno insieme da sette anni, non sono sposati né fidanzati. Vivono vite separate. Colin è bellissimo e ha alle spalle una serie di fallimenti nel mondo dello spettacolo. Mary ha recitato in una compagnia teatrale femminile, ha due figli e un ex marito appassionato di fotografia. In albergo dormono in letti singoli e si parlano solo di sera, prima di cenare, quando si scambiano i sogni che fanno. La loro unione non è più una grande passione, è qualcosa di simile ad una intima amicizia. Una notte, usciti tardi per cercare un ristorante e smarritisi nei vicoli tortuosi, Colin e Mary incontrano per caso Robert, un uomo molto conosciuto nel circondario che si occupa di affari e gestisce un bar. Figlio e nipote di diplomatici dalla rigida morale patriarcale, Robert li aiuta, li ristora, racconta loro la storia della propria infanzia e li accoglie infine nella propria casa, dove Colin e Mary fanno conoscenza con Caroline, la moglie invalida di Robert. Nei quattro giorni successivi all’incontro con Robert e Caroline, Colin e Mary sperimentano un vorticoso e appagante ritorno di passione come a voler chiudere un percorso amoroso che esplode in desiderio incontenibile e non procrastinabile. Anche solo per un momento, anche se avvertono la debolezza dei sentimenti di fronte allo scorrere della vita. E' una storia dura, arguta e ironica, l’inquieto resoconto della crisi di un rapporto di coppia che una vacanza non riesce a frenare, in cui i discorsi annegano nella banalità e nella reciproca incomprensione, in cui è possibile confondere vittime e carnefici.


E non disse nemmeno una parola – Heinrich Boll - p.224, ed. Mondadori € 9,00

E' la cronaca di un fuggevole incontro, dopo quindici anni di matrimonio, tra Fred, che ha abbandonato la casa non sopportandone la soffocante atmosfera di miseria, e sua moglie Käte, che è rimasta tenacemente al suo posto, accanto ai bambini. Il romanzo, considerato da molti il capolavoro di Heinrich Böll, descrive le poche indimenticabili ore che i due trascorrono insieme e che culminano con il tentativo di Fred di riconquistare l'amore della moglie. La vicenda, pura ed essenziale, si svolge entro lo squallido scenario di una città tedesca dell'immediato dopoguerra, tra le torri di una cattedrale gotica, le baracche di una fiera e le tristi stanze di un modesto albergo, dove, in mezzo a discorsi e ripensamenti, Fred e Käte riscoprono un duplice passato di tenerezza e di lotte, di incontri e di separazioni, facendo maturare il destino di una nuova convivenza.


Il giovane Holden – Jerome Davide Salinger - p. 248 ed. Einaudi Super ET € 12,00

Holden Caulfield, viene espulso dal prestigioso college Pencey dove non va d'accordo praticamente con nessuno e prima di rientrare a casa con la ferale notizia, girovaga per New York, dove incontra amici, fidanzate, prostitute, professori. Si ubriaca, esce sotto la pioggia, si bagna fradicio e si becca una polmonite.
Holden è un un giovane arrabbiato, antisistema, pervaso da umori anti-istituzionali. Odia il denaro, la borghesia, la stupidità dei coetanei. La generazione del '68 leggeva nel libro il rifiuto del processo di socializzazione canonico, quello che procede per cerchi concentrici: l'io, la famiglia, il college, la classe di appartenenza, l'America, il mondo. Di questa serie scartava tutto, fuorché l'io e le sue ragioni in contrapposizione a tutto il resto.

Patrizia ha detto...

Riserva:

La Caduta – Albert Camus - p.82 ed.Tascabili Bompiani € 7,00

Clamence è un brillante avvocato parigino, stimato dalla maggior parte dei suoi conoscenti. Presa forzatamente coscienza della doppiezza e dell'insincerità che caratterizza la sua vita, in realtà incentrata su se stesso e sul senso di superiorità nei confronti di chiunque, in cui in pubblico mostra una maschera di virtù e in privato è un uomo dedito alla ripetizione continua e frustrata dei più disparati piaceri, dall'alcool alle donne, decide di abbandonare improvvisamente la professione e di trasferirsi ad Amsterdam, facendo del bar Mexico City il suo nuovo "studio". Clemence cerca di redimersi confessando ed incitando a confessare gli occasionali avventori la loro “cattiva coscienza”. Ma in realtà Clemence non si redime...

assorbenti ha detto...

Erano presenti 17 persone: Franca, Marinella, Liviana, Oscar, Concetta (new entry!), Alessandra, Giuseppe, Patrizia, Maddalena, Luisella, Alessandro, Massimo Frico, Giovanna, Massimo TS, Donatella, Marisa (semi-new
entry!), Gabriella. Molti dei presenti hanno esibito la loro copia de "La variante..." firmata e con dedica dell'autore incontrato poco prima nel corso della presentazione del suo ultimo romanzo.
Ha aperto la discussione il "proponente" Giuseppe che, per la tematica dell'olocausto che lo interessa molto e nonostante il tono di "giallo" che invece è un genere da lui non amato, ha dichiarato di aver molto
apprezzato il libro già letto tempo fa. Subito dopo l'intervento di Giuseppe, mediante alzata di mano tutti i presenti all'unanimità hanno dichiarato il loro vivo apprezzamento per il libro. Si rileva che forse per la prima volta si raggiunge un tale giudizio unanime.
Nell'ambito dell'ampio dibattito (circa due ore):
- Patrizia e Luisella hanno
segnalato di aver molto apprezzato la scrittura pacata, chiara,
asciutta, ma mai superficiale, ha aggiunto Alessandra;
- Massimo ha definito "cerebrale" il libro, pur non privo di "sentimento";
- Maddalena, che ha confessato di essersi commossa molto durante la
lettura, ha recuperato suoi antichi ricordi su tornei di scacchi con amici (sugli scacchi e sulle particolarità dei campioni di questo gioco si dibatte successivamente a lungo, anche con contributi di Massimo e
Marinella che hanno frequentato il locale circolo scacchistico);
- Giovanna, come di consueto, ha elencato film e altri libri che le sono venuti in mente con riferimento al tema della "vendetta" (Dossier Odessa, Un borgese piccolo piccolo, Sheerlock Holmes, gli scritti e l'azione di Simon Wiesental...);
- Donatella ha apprezzato la diversità tra l'Io narrante della prima e della seconda parte;
- Marisa ha sottolineato l'attenzione dello scrittore sulle caratteristiche dei personaggi, più che sulla descrizione degli ambienti che hanno assunto
così una sorta di connotazione claustrofobica. Inoltre, per Marisa, il nazista Frish rappresenta la rigidità, la "giustizia malata", mentre lo
scacchista ebreo, la variante. Una simile opinione è stata espressa
anche da Concetta;
- Gabriella, durante la lettura, ha come avuto la sensazione che lo scrittore avesse vissuto in prima persona la vicenda narrata;
- Franca e Concetta hanno detto di aver visto nel libro gli
scacchi come la metafora della vita;
- Liviana ha segnalato una certa
difficoltà (per il tema trattato) nell'avvio della lettura che poi l'ha appassionata;
- Oscar ha trovato il romanzo molto piacevole e denso di
spunti di riflessione sul talento e sulla nostra difficoltà a
rapportarci col talento degli altri.

assorbenti ha detto...

un saluto a tutti ma in particolar modo a Gabriella e Marisa per i due bei messaggi che ci hanno spedito. Anche io trovo che i nostri incontri siano sempre stimolanti per l'intelletto e la lettura, nonchè per il calore umano e, lasciatemi aggiungere, per le... calorie del nostro banchetto pre-discussione!!!

Max ha detto...

Ciao, io mi ricordo che molti anni fa (quando ancora prendevo in prestito i libri alla biblioteca pubblica), mi aveva folgorato un romanzo di Boll, di cui non ricordo più il titolo. Anni dopo avevo comprato "Fotto di gruppo con signora" che però non mi è piaciuto affatto (non l'ho neanche terminato). Ergo, adesso ho comprato (era oltretutto in offerta) il romanzo di Boll proposto da Patrizia, ne ho letto quasi metà, è di un tristezza che si potrebbe definire "dolce", però non sono sicuro che sia il libro che ricordavo...
Il Giovane Holden è naturalmente un mito, e come tutti i miti temo che a rileggerlo ora forse deluderebbe un po', mentre di Mc Ewan ho letto alcuni romanzi (non questo): mi suscita sempre un'invidia mostruosa per quanto scrive bene, ma c'è qualcosa di malsano e morboso in lui (come la musica di Mahler), che non fa bene alla mia anima...
un caro saluto