giovedì 18 settembre 2008

FLATLANDIA - Edwin A. Abbot

"Flatlandia: Racconto fantastico a più dimensioni è un classico del XIX secolo scritto da Edwin Abbott Abbott. Il racconto appartiene al genere fantastico e racconta la vita di un abitante di un ipotetico universo bidimensionale che entra in contatto con l'abitante di un universo tridimensionale. È un racconto molto popolare tra gli studenti di matematica e più in generale tra gli studenti di facoltà scientifiche perché affronta da un punto di vista molto originale il concetto di un mondo a più dimensioni. Dal punto di vista letterario è famoso anche per essere una satira della società Vittoriana". (fonte: Wikipedia). Prossimo incontro (da Alessandro o nuovamente nel giardino di Arianna, se disponibile): il secondo venerdì di agosto, ovvero il 08/08/08 alle.... 8 p.m.!!! come dimenticarlo?

1 commento:

assorbenti ha detto...

A commentare Flatlandia del reverendo Edwin A. Abbott eravamo in 9, ovvero Alessandro, Alessandra, Marcello,
Massimo, Arianna, Liviana, Gabriella, nonchè - come prima presenza e pur non avendo letto il libro del mese - Massimiliano e Cinzia.
Gabriella ha spiegato di aver proposto Flatlandia in quanto una sua amica glielo aveva segnalato come un libro particolare per il
riferimento ad un mondo a due dimensioni. A lettura ultimata, esprime il proprio apprezzamento per Flatlandia soprattutto per l'iironia e per l'attualità dei temi trattati. Anche se è stato scritto più di un secolo fa parla ancora dei problemi della nostra società. A Marcello è piaciuta l'originalità e la fantasia del libro, mentre Sandra, superate
le prime pagine più pesanti, ha avuto parole di apprezzamento per la seconda parte più narrativa e con precisi riferimenti critici al
potere. Ad Alessandro Flatlandia è piaciuto per la descrizione della
società a due dimensioni, divertente metafora della nostra, e per il riferimento - espresso per analogia - a possibili mondi a 4 e più dimensioni. Massimo deve finire di leggere il libro ed è incerto sul giudizio da dare. Pur trovandosi nella stessa condizione di non aver terminato la lettura, Liviana dice che il libro non le piace in quanto troppo pedante. Anche Arianna ha trovato Flatlandia noioso pur riconoscendo la fantasia del suo autore.
Dopo questo primo giro di
commenti la discussione ha ruotato sulla descrizione di Abbott sulle
differenze tra i due sessi e sui loro rapporti. Molto particolare ed ironico il modo in cui l'autore descrive le donne ("deficienti nella Ragione ma sovrabbondanti nell'Emozione" p. 88) che appaiono temibili in molti punti della vicenda di Flatlandia. Quanto la differenza tra i generi è determinata dalla natura e quanto dalla cultura? Ognuno ha espresso la sua opinione (è sembrato maggioritario il riferimento alla
natura) e la discussione - durata circa un'ora e mezza e tratti
decisamente molto ilare - si è allargata fino a comprendere riflessioni sul matrimonio, sul rapporto di coppia, sul aignificato della femminilità, su come trovare l'anima (e non solo l'anima) gemella... insomma, tutti argomenti che hanno fatto rivoltare non poco nella sua
tomba il povero reverendo Abbott.