martedì 8 giugno 2010

LA PORTA - Magda Szabò

È un rapporto molto conflittuale, fatto di continue rotture e difficili riconciliazioni, a legare la narratrice a Emerenc Szeredàs, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche. La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni, non sa cosa pensare dell'alone di mistero che ne circonda l'esistenza e soprattutto la casa, con quella porta che nessuno può varcare. In un crescendo di rivelazioni scopre che le scelte spesso bizzarre e crudeli, ma sempre assolutamente coerenti dell'anziana donna, affondano in un destino segnato dagli avvenimenti più drammatici del Novecento.

4 commenti:

assorbenti ha detto...

La discussione di questo libro sarà venerdì 25 giugno

assorbenti ha detto...

Non è piaciuto a Giovanna
So ni: Massimo, Gabriella, Mirella, Giuseppe
E' piaciuto a Marisa, Oscar, Alessandra, Concetta, Maddalena, Donatella,
Franca
Chi lo ha proposto (Massimo Fricco) dice:
Non lo avevo letto, mi ricordo che era stato proposto da Gabriella e ne avevo tanto sentito parlare.
Non mi sono pentito, ma non era all'altezza delle mie aspettative.
Emerec troppo perfetta. la scrittrice troppo succube Questo suo sentimento di inferiorità non mi risulta vero avvincente ma mi aspettavo di meglio.
L'incontro è mancato, anche quando la vecchia si è aperta i ruoli nono rimasti gli stessi.
Un bel racconto scritto bene che però non mi ha mutato.
Marisa: Mi è proprio piaciuto, mi ha coinvolto. Mi ha colpito l'Incipit con incubi della scrittrice poi ripreso in coda.
Anche Il doppio ruolo di serva e padrone vincolate da uno scambio di ruoli. Innocenza abnegazione purezza icone di un Emerenc ieratica, a volte giudice
sprezzante, o madre carezzevole. Si legge invece a tratti una sorta di sudditanza della padrona verso la serva. Il carisma di Emerenz si contrappone al tradimento che genera vergogna per una dignità brutalizzata. Amore e odio. Il confine posto da porta e fazzoletto resta una specie di tabù. E' l'amore ad aprire la porta. Mi piace anche l'ambiente di questa Budapest di periferia dove tutti si conoscono e le disgrazie sono condivise.
La Storia entra nel romanzo con le guerre e le vicissitudini di inizio secolo, la vita si fonde tra le righe della Storia.
Mi è piaciuto, talvolta struggente.
Svela i recessi bui dell'animo umano.
Giovanna: Troppo deprimente. L'ho dimenticato. Emerenc ha sprecato una vita. Era una donna intelligente e ha lasciato tutte le opportunità di realizzarsi
lavorando per gli altri. Cristallizzata indurita dagli eventi quasi mitici.
Ho sofferto anche perché amo i gatti, mi sconvolge che lei ne rinchiudesse 9. La padrona ha tradito in tanti modi Emerenc: gettando il gatto morto
nell'immondizia, col funerale cattolico. Orribile. Non c'è stato rispetto. Bella l'ambientazione e la vita collettiva.
Maddalena: Mi è piaciuto follemente. Segnalo le pagine che vanno da Pag 103 114. Ho pianto e non riuscivo a smettere, avevo le guance secche e ho dovuto
persino mettere la crema. Magda non tanto rilevante, Emerenz enorme. Eccesivo?? Dice Masimo.
Certo Emerenc è esagerata, offesa, risentita. Chi ha molto sofferto arriva a punti che non puoi reggere..è stato un rivivere un mio periodo "difficile"
quando ho conosciuto persone strane, alcune avevano vissuto in orfanotrofio, avevano tratti simili. E' un personaggio che da spunti sulla vita. Mi ha preso. Tanta ironia, tante figure e immagini che parlano e raccontano tanto.
Donatella: Non ho riletto il libro. lo avevo letto 2 anni fa. Ricordo il tradimento. Il cane Viola. Momenti intensi che mi hanno fatto soffrire.
Scritto benissimo. Stile non comune.
Marinella: il libro mi era stato relegato da Donatella. L'ho letto 1 anno e mezzo fa e non l'ho riletto perché fa soffrire. Cosa dire, mi ha colpito Viola,
capiva tutto. Emerenz e Viola si comprendevano: Viola sa più di tutti cosa sarebbe giusto
fare, Enerenz picchia il cane per disconoscere l'amore che prova, perché chi ama tradisce. Le scene di Viola al momento della morte di E sono un segno. Il cane sapeva.
Il ricordo della lettura mi porta al cane, è lui che rammento e nel tempo il suo ricordo intenso persiste.
Mariella: scritto bene , ma poi l'ho trovato ripetitivo.
Tanta simbologia.
La vecchia muore circa nel''86. la differenza di età non è tanta, ma la penso simbolica. Non tornano infatti i conti e la differenza di età fra serva e padrona non è tale.
Ho trovato eccessivo il tradimento

assorbenti ha detto...

Oscar: Da un anno sono con voi e questo è il libro che mi è piaciuto di più. Sono attratto da personalità forti, sfuriate, stranezze, umanità vera. La vicinanza e la lontananza sono strane. Sono narrate in questo libro. La scrittura è naturale. Non ripeterò il già detto e mi fermo.
Franca: L'avevo letto tempo fa e per molte cose mi sento vicina a Maddalena e a Mirella.
Certe caratteristiche rispecchiano certe realtà, Scrive benissimo ma è troppo immedesimata, poco affettiva poco credibile, ha
messo tante cose. Ambientazione spazio temporale, personaggi storici, L'unico difetto le incongruenze.
Alessandra: Non so cosa mi aspetto, cosa cerco in un libro, nel fuori da me in generale. Forse il confronto, il ritrovarsi, la conferma, qui la tensione c'è
stata. Ho scoperto contraddizioni che non sono riuscita a sciogliere, un confronto che vortica in un senso e poi in quello opposto, come una lavatrice. All'inizio la distanza, poi l'illusione del comprendere, del sentire l'altro, il desiderio
che ci fa illudere su conferme, la disperata esigenza del non sentirsi soli, la conferma di esserlo, la dimostrazione che non è vero. Quasi surrealista in
certi momenti con immagini create da piccole frasi, miniature di paesaggi infiniti. Mi ha fatto sentire pazza. Mi è piaciuta la capacità di disegnare il nostro presumere di cogliere l'altro, la molteplicità, il saper accettare e cogliere l'aspetto positivo.
Giuseppe: Ni, Sono d'accordo con i si. Emerenz mi ha fatto pensare a
Frankestin, il mostro isolato, mi piaceva col suo pensiero lineare, coerente, la scrittrice mi risultava noiosa e lamentosa, il resto è già detto.
Massimo: Emerenz è vera. La mia nonna materna era simile. Un comportamento fuori dal tempo, un personaggio strano, ricordo il suo gran lavorare, la sua suscettibilità le sue scelte decise. Un romanzo a tesi.
Perché questo grande amore? Il marito non è così amato.
Un libro apparentemente triste.
Gabriella: Ni mi è piaciuto.
personaggi intensi, continui sensi di colpa. Frasi profonde. L'amore in ogni gesto del quotidiano.
Ho sofferto per gli animali, poi ho sopportato e scoperto come questi gesti forti erano gestii d'amore. Mi è piaciuto, scritto bene, Ma Magda mi stava proprio antipatica.
Concetta: Mi è piaciuto molto dall'inizio alla fine. 2 figure senza trama. La protagonista mi ricorda la mia nonna materna. Ho letto la solitudine, la mancanza di affetto. Statica forse Emerenz nel suo destino. Le amiche suicide, per solitudine, poi
tutti , forse grazie alla morte, si sono avvicinati. Un bel libro, da rileggere per me, senza lasciarsi deprimere.

Concetta ha detto...

Proposte per il prossimo incontro:

il grande gatsby fiztgerald
anni 20 americani

la lunga vita di marianna ucria maraini
un dolce amaro sentimento
Sicilia della metà del '700

l'insostenibile leggerezza dell'essere kundera
romanzo ambientato a Praga


e poi eventualmente
una primavera difficile boris pahor
maggio '45