lunedì 26 gennaio 2009

LASCIAMI ANDARE MADRE - Helga Schneider

In una stanza d'albergo di Vienna, alle sei di un piovoso mattino dell'ottobre del 1998, Helga Schneider ricorda quella madre che nel 1941 ha abbandonato due bambini per seguire la sua vocazione e adempiere la sua missione: lavorare come guardiana nei campi - di concentramento, prima, e di sterminio, poi - del Führer. Che cosa spinge Helga, oggi, a incontrare questa vecchia estranea che è sua madre? La curiosità? La speranza che si sia pentita? O qualcosa di più oscuro e inquietante?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'incontro per la discussione di questo libro si terrà venerdì 13 Febbraio a casa di Alessandro

Anonimo ha detto...

Le proposte per il prossimo mese sono:

T. GUNZIG, La sindrome del pescecane, Newton Compton, 9,90 euro
Da anni Fred trascorre le sue giornate assediato dalla noia. Il suo universo sociale è limitato a poche persone; il padre, che lui disprezza con tutte le sue forze, l'amica Kristine, sempre impegnata politicamente tra collettivi e gruppi dì discussione, Paul, che dopo anni di lotta armata in America Latina è diventato paranoico e iperviolento, e Pierre, rassegnato a restare per sempre un rifiuto della peggiore borghesia di provincia. Infine c'è Katerine, cugina di Fred e suo sogno proibito, sposata con un aitante e ricco supermacho italiano afflitto da una frustrante eiaculazione precoce, Tutti i personaggi si ritroveranno a Berlino. Fred e i suoi compagni per una temeraria e velleitaria partecipazione alla manifestazione contro il G8, Katerine e il marito per un soggiorno in una clinica specializzata, nel tentativo di risolvere il loro "problemino", II viaggio in Germania cambierà la vita dì ciascuno di loro, qualcuno troverà l'amore, qualcuno l'identità, qualcuno la pace, qualcuno l'umiliazione, e qualcuno addirittura la morte.

L. ESQUIVEL, Veloce come il desiderio, Garzanti, 2003, euro 7,50
Invece di nascere tra le lacrime, come i dieci fratelli che l’avevano preceduto, Júbilo venne al mondo tra le risate: quelle di sua madre, che anticiparono il parto, le sue e quelle di tutti i parenti. Ormai è cieco e malato: comunica con gli amici solo attraverso un vecchio telegrafo collegato a un computer che decifra i suoi messaggi. Intrecciando presente e passato, la figlia Lluvia ripercorre le tappe più importanti della sua meravigliosa esistenza: la lingua maya che gli aveva insegnato la vecchia nonna, la dote comunicativa che lo ha portato a diventare telegrafista, la capacità di intuire il pensiero degli altri e di interpretare ogni minima vibrazione dell'universo… E soprattutto la grande passione per Lucha, la donna a cui restò legato per tutta la vita da un amore intenso ma travagliato. È proprio questo che vuol scoprire Lluvia: il motivo della separazione tra Júbilo e Lucha.
Veloce come il desiderio è l'emozionante tributo di Laura Esquivel a suo padre, nato con il dono dell'allegria e la capacità di far emergere gli aspetti migliori delle persone, e tuttavia costretto ad affrontare difficoltà e feroci ingiustizie. Ancora una volta l'autrice di Dolce come il cioccolato conquista i suoi lettori con una storia magica, coinvolgente e densa di passioni. Attraverso la vita piena e tormentata di don Júbilo, ci ricorda che nessuno è più infelice di chi si chiude in sé stesso, e che solo la comunicazione può tener vivi l'amore e il desiderio.

A. BAJANI, Cordiali saluti, Einaudi, 2005, euro 9,50
Il protagonista di Cordiali saluti è un tipo particolare di scrittore. È colui che, assolvendo a un compito aziendale molto comune ma poco desiderabile, compila lettere di licenziamento. Ma si tratta di lettere di licenziamento che non hanno nulla di freddamente burocratico. Sono invece lunghe lettere personali, scritte tenendo conto del passato del destinatario, di attitudini, passioni e interessi, Lettere amichevoli e allegre, a tratti accorate o partecipi, complici e comprensive che soltanto sul finale si avvitano repentine nell'epilogo: P.S. Può lasciare le chiavi dell'ufficio alla portinaia, grazie. Si senta libera di correre incontro ai suoi sogni a decorrere dal 31 c.m.
Le lettere costituiscono altrettanti punti di riferimento all'interno del libro, i momenti nei quali la soffocante superficialità, la vellutata e tossica leggerezza del mondo dell'impresa si presentano nella loro veste reale. La «regola per uccidere» dell'universo aziendale veste così l'apparenza paradossale di una lettera frivola, operazione che conduce al limite estremo e autodistruttivo la retorica dell'impresa come obiettivo comune e ideologia performante. Unica via di scampo – personale e ideologica – dello «scrittore di lettere» il rapporto con i due figli bambini dell'ex-direttore vendite, brutalmente licenziato e gravemente ammalato. La regressione a comportamenti infantili, il tentativo di recuperare uno sguardo immemore sul mondo sono la lama di rasoio sulla quale il protagonista è costretto a correre per non entrare in conflitto con se stesso. Tentativo nonostante tutto destinato al fallimento.

assorbenti ha detto...

"Lasciami andare madre" di Helga Schneider, storia del drammatico incontro tra una donna e l'ormai anziana madre, ex aguzzina in un lager, che in gioventù ha abbandonato i figli per la causa nazista.
Il libro è piaciuto a quasi tutti. Gli unici che si sono distinti (Alessandro e Luisella?) non hanno voluto esprimere un giudizio negativo, ma piuttosto di neutralità e di più moderato apprezzamento. Il proponente
Massimiliano ha letto il libro dopo aver assistito ad una sua
rappresentazione teatrale che l'ha particolarmente colpito.
Per la rilevanza degli eventi storici toccati, il libro ha suscitato un ampio dibattito, durato circa 2 ore e a cui hanno partecipato: Alessandro,
Alessandra II, Mirella, Giovanna, Massimilano, Franca, Luisella,
Mariella, Marina, Gabriella, Donatella, Massimo e Serena (13!).
Tra i vari commenti, ricordo:
- Mirella che ha sottilineato il tema della ricerca della madra da parte della figlia il cui abbandono appare per la figlia stessa la colpa maggiore della madre;
- Massimo che ha affermato che il libro porta il punto di vista del carnefice a proposito dello sterminio degli ebrei;
- Franca che si è interrogata
sulla ragione vera dell'incontro narrato: la figlia incontra la madre per processarla?;
- Giovanna che ha affermato che il nazismo ha dato spazio ai sadici;
- Alessandro che si è posto il problema del rapporto problematico tra narrazione e realtà l'incontro raccontato sarebbe avvenuto realmente).