martedì 26 ottobre 2010

IL VANGELO SECONDO GESU' - Josè Saramago

Il Gesù Cristo di Saramago, da alcuni cristiani ortodossi ritenuto blasfemo, è un carattere fortemente spirituale, ma in tutto e per tutto umano, che incarna i dubbi e le sofferenze propri della condizione universale di uomo. Il figlio di Dio, dalla nascita a Betlemme alla morte sul Golgota, affronta le medesime esperienze descritte nel Vangelo, qui però narrate secondo una prospettiva terrena, con spirito critico e senso logico. In questa storia non c'è fede nei miracoli, bensì coscienza di trovarsi in balìa della volontà di potenza di un Dio padre distante e indifferente al dolore che provoca. La serie di disgrazie, stragi e morti che costellano l'esistenza di Gesù, fino al non cercato e non accettato compimento del destino di vittima sacrificale, diventa così un'occasione per riflettere sulla contrapposizione tra bene e male, sulla problematicità di fare il giusto tramite l'ingiusto, sull'imperscrutabilità del senso della vita umana e sulla sconcertante ambiguità della natura divina.

5 commenti:

Maddalena ha detto...

Ho letto fino in fondo il libro, nonostante trovassi noiosissima la prima parte. Voglio dirvi solo un paio di cose:
Parto da un capitolo particolarmente horror (uno dei finali): riassumo:
Gesù parla con Dio, accanto a loro c’è Lucifero (sotto forma di pastore).
Gesù chiede a dio perché vuole farlo morire, e Dio risponde dicendo che è stufo di avere come popolo soltanto gli ebrei, vuole allargare il suo dominio a tutta l’umanità (un pensiero tipico da Supercriminale nell’ambito dei fumetti dell’Uomo Ragno)
Per questo Gesù deve morire, e poi molti altri, e in modo molto cruento. Dio descrive poi tutte le stragi future che saranno provocate dalla chiesa , come le crociate e l’inquisizione e continua con ampi dettagli. A questo punto il Diavolo si commuove (?!) e chiede a Dio di risparmiare Gesù, in cambio il Diavolo si impegna a convertirsi all’istante, a tornare ad essere un angelo e quindi a far cessare il male per sempre dalla terra.
(Forse ho fatto troppo la sindacalista, ma quando la controparte ti fa un’offerta così dirompente, tu devi fargliela immediatamente firmare prima che cambi idea)
Vi immaginate? La fine del male per autodistruzione del diavolo.
Il Dio di Saramago invece rifiuta l’offerta e dice che gli sembra molto più interessante che il male continui a regnare sulla terra, per cui proseguirà nei suoi cruenti piani.
Cosa vuol dire questo capitolo?. Io lo trovo di una tale stupidità da rasentare il ridicolo.
Sulla terra, nei secoli, e ovunque, ci sono state moltitudini di persone (filosofi, teologi, pensatori, scienziati, e gente comune) che SERIAMENTE si sono poste il problema di capire la natura del bene e del male e il senso di tutto. Mi sembra che Saramago sputi sopra queste persone, proponendo pensieri idioti al puro scopo adolescenziale di mostrarsi dissacrante.
Tutta altra pasta ad esempio dimostra Erri De Luca, che , in qualità di ateo che si dedica a tradurre brani della Bibbia in modo letterale, dice “Non si trovino offesi per causa mia quelli che cercano.” Frase carica di rispetto appunto per tutti quelli che hanno cercato di trovare significati nei testi sacri e in generale cercano risposte. Frase che dimostra umiltà.
Quindi Sarà Mago ?? credo proprio di no.

Max TS ha detto...

GEORGE SAUNDERS: “PASTORALIA” – EINAUDI - 159 PAG.

Da un autore considerato dal "New Yorker" uno dei dieci migliori scrittori americani "under 40", una raccolta di racconti per cogliere le contraddizioni dell'America contemporanea. In una indefinita provincia del mondo, dove ogni cosa è vincolata alle decisioni di un insindacabile "Ente Supremo", Saunders allestisce una galleria di personaggi: dai finti cavernicoli di un "parco" per turisti, divisi tra presunte cacce alle cimici e la compilazione quotidiana di questionari sul proprio rendimento e su quello altrui, al bambino in bicicletta che sogna terribili vendette nei confronti dei vicini di casa e finisce ammazzato sotto un'auto, al predicatore invasato, che risolve i contrasti fra i discepoli attribuendoli a una cattiva alimentazione


JOSEPH O’ CONNOR: “IL RAPPRESENTANTE” – GUANDA - 379 PAG.

Dublino 1994. Billy Sweeney è un venditore di antenne paraboliche di mezza età, ex alcolizzato e sempre senza soldi, con un matrimonio fallito alle spalle e una famiglia disgregata. Un giorno d'estate, durante una rapina alla stazione di benzina in cui lavora, la figlia viene violentata e rimane in coma. Da quel giorno la vita dell'uomo non sarà più la stessa: solo,ossessionato, deciso a farsi vendetta, si mette sulle tracce di quello che ritiene essere il colpevole, pianificando il delitto perfetto. Ma i suoi piani falliscono clamorosamente e le conseguenze saranno terrificanti


PAUL AUSTER: “LA MUSICA DEL CASO” – EINAUDI (anche vecchia edizione GUANDA) – 207 PAG.
Il caso può cambiare la vita di un uomo: è quanto accade a Jim Nashe, che dopo aver ereditato un'imprevista fortuna sale su una Saab rossa e inizia a girovagare per l'America, aspettando solo che i soldi finiscano. Ma quando il caso, di nuovo, gli fa incontrare uno stravagante giocatore di poker, quello che sembrava un viaggio secondo i canoni della mitologia americana si trasforma in una storia di horror metafisico...

Max TS ha detto...

MARK HADDON: “LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE” – EINAUDI - 247 PAG.
Christopher è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l'essere sfiorato. Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l'angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così a indagare...



DORSI LESSING: “IL QUINTO FIGLIO” – FELTRINELLI – PAG. 168
• "Io mi sono chiesta: e se nel ventesimo secolo venisse al mondo un elfo, una creatura di un'altra epoca? Nella nostra società apparirebbe 'cattivo', portatore di male: ma in un contesto diverso non susciterebbe pregiudizi. Come reagiremmo se capitasse tra noi uno così? Noi siamo pigri, quando le cose sono un po' problematiche le nascondiamo sotto il tappeto. Questo libro l'ho scritto due volte la prima versione era meno cruda, poi mi sono detta:'cara mia, stai barando'. Se succedesse davvero, sarebbe molto peggio di così'. E allora l'ho riscritto portando alle conseguenze estreme."
Doris Lessing

KURT VONNEGUT: “IL GRANDE TIRATORE” – BOMPIANI (di difficile reperibilità, temo)
Attraverso un graffiante simbolismo autobiografico, l'autore mostra il ritratto di un uomo vinto dalla vita, e la sua storia drammatica: Rudy avrebbe voluto fare lo scrittore teatrale, ma prima lavora come farmacista a Midland City nella provincia americana, poi insieme al fratello Felix compra un albergo a Haity, scampando così all'accidentale esplosione di una bomba al neutrone, che ucciderà tutti gli abitanti di Midland. Ma per lui, ogni esistenza, compresa la sua, è già stata annientata il giorno in cui era appena tredicenne, quando ha ucciso casualmente una donna, e ha scoperto di essere incapace di versare una lacrima.

Max TS ha detto...

Ho verificato che oltre al libro di Vonnegut, anche quello di Saunders è di difficile, se non impossibile, reperibilità. Ero quasi sicuro che il libro del cane ucciso a mezzanotte (è quello più recente di tutti) qualcuno l’avesse già letto (lo devo eliminare, anche se alessandra lo ha già scelto?). Nel dubbio, al posto di “pastoralia” (peccato, perché era di una cattiveria veramente gratuita…) inserisco un altro libro – capolavoro dal finale inaspettatamente drammatico (contento oscar?) che è il seguente:

JOHN BARTH: LA FINE DELLA STRADA – MINIMUM FAX
Insieme all'"Opera Galleggiante", questo romanzo forma, già nelle intenzioni dell'autore, un dittico quasi inscindibile. Una situazione quanto mai tipica -un triangolo amoroso sullo sfondo di un'università della East Coast – diventa un romanzo filosofico che alterna comicità e disperato nichilismo, satira e tragedia. Al centro, uno dei più irresistibili antieroi della letteratura postmoderna: Jacob Horner, il giovane professore adultero che fa della paralisi esistenziale un paradossale sistema di vita.

Gli altri autori rimasti in lizza sono (seguo il mio ordine di gradimento): il fratello furbo della cantante Sinead O’ Connor, Paul Auster che misteriosamente alterna libri belli a libri orrendi, e Doris Lessing.

assorbenti ha detto...

Passo ora alla sintesi della discussione che, nel fresco del giardino di Alessandra, è stata vivace e abbondantemente nutrita
dal solito bendidio (mens plena in corpore pleno?).
I presenti erano 14, tra i quali - per la prima volta - Maria.
La proponente Gabriella dice che il libro le è piaciuto molto, le sono
piaciuti in particolare i personaggi di Gesù, di Maria di Magdala e il Diavolo. Ha riflettuto sulla figura di Dio. Gli altri 13 presenti si sono schierati per il no (Concetta, Giovanna e Alessandra, a cui si unisce l'assente Maddalena che aveva comunicato il proprio giudizio
tramite una email), nì (Massimo TS, Giuseppe, Patrizia), sì (Oscar,
Marisa, Alessandro, Marinella, Loredana, Massimo UD) alla domanda "vi è piaciuto il libro?".
Tra le note negative ricordo:
- la delusione di Giovanna ("nulla di memorabile", "una delle tante operazioni librarie") a cui invece era piaciuto molto "Cecità",
- la perplessità di Concetta
("stile prolisso") che trova il romanzo paradossale e non ne capisce il senso,
- l'accalorato discorso di Alessandra che trova nel romanzo
troppi pregiudizi e luoghi comuni.
Chi si colloca sul "NI" ha
evidenziato:
- uno stile fluviale e fastidioso (Massimo TS che si è fermato ad 1/3 del libro),
- in positivo l'ironia, in negativo lo stile (Giuseppe che si aspettava un diverso finale),
- una sorta di "pesantezza spirituale" ed un certo senso di fastidio per come è stato
descritto Dio (Patrizia).
Nell'ambito dei giudizi positivi espressi sono stati sottolineati, tra le altre cose:
- un'interessante descrizione della difficile condizione della donna ai tempi di Gesù (Oscar),
- la comicità di alcuni brani e il ribaltamento di ruoli tra
Dio ("cattivo") e il Diavolo ("buono) (Marisa),
- la positività della figura di Gesù che cerca di opporsi al "fine che giustifica i mezzi" operato da Dio (Alessandro),
- il finale entusiasmante (Marinella che ha anche più volte ripetuto che il libro di Saramago è un romanzo e "non altro"),
- la presenza nella storia di un Dio che si vede nel mondo d'oggi pieno di guerre e di male così diffuso (Loredana),
- lo stile e la storia che "prendono" (Massimo UD che però ha iniziato da poco a leggere il libro ed è a circa 1/3 delle pagine).
La discussione sul libro ci ha portato, inoltre, a sfiorare più volte anche alcuni aspetti del nostro sentire sulla religione e la spiritualità.