martedì 26 ottobre 2010

LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE - Mark Haddon

Christopher è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l'essere sfiorato. Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l'angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così a indagare...

3 commenti:

Amministratore ha detto...

Massimo Iur. Che ha proposto il libro ricorda alcuni giochi logici inseriti nel libro che lo hanno fatto riflettere (es della scelta fra le 3 porte). Quello che mi ha fatto notare questo libro è che in fondo alcuni elementi della sindrome di cui soffre il protagonista li ospito anch'io, divido i piselli o mi danno fastidio le eccessive vicinanze.
Cita altri libri in cui appare la stessa patologia: Ruth Lender alias….scrive il libro "Il minotauro" Ed. Fanucci, un triller classico. Eddon scrive poi un secondo romanzo, "Una cosa da nulla" molto più lungo, classico, senza i disegni, con un'altro stile, sembra scritto da un' altra mano, il nuovo lavoro può deludere se ci si aspetta qualche cosa di simile e la fine è meno ottimista.

Piaciuto: A Maddalena, Gabriella, Maria, Marisa, Giuseppe, Mirella Oscar Masssimo Fric Massimo Iur Alessandra

Ni: Patrizia Giovanna

Inizio con la sintesi, così chi non ha voglia di leggere le specifiche salta tutto il resto. Sintesi: Il libro scorrevole, ci ha fatto capire con un sorriso che siamo tutti o quasi un po' autistici e, sostanzialmente , dall'entusiasmo al ni, il libro non è affatto dispiaciuto.

Maria: mi è piaciuto lo stile , le frasi corte, la trama, l'incalzare della ricerca poi interrotta dalla situazione drammatica familiare. Il finale mi ha lasciata un po' perplessa. Mi pareva eccessivo questo risvolto universitario.
Mi è piaciuta la figura dell'insegnante, perfetto!!
(Il suo nome irlandese in italiano è Giovanna, sottolinea la nostra Giovanna) L'ho invidiata perché non sbagliava mai, avrei voluto essere io così. Anche la figura della madre l'ho sentita vera.

Massimo Fri:
Mi è piaciuto, scorrevole, belle costruzioni essenziali che non lasciano nulla in sospeso. Ma su cosa discutere?? Mi domandavo.
Quasi scontato. Non mi ha fatto riflettere sui qualche e cosa di nuovo. la vita di tutti i giorni per il protagonista è diversa, noi osserviamo diversamente. Come è possibile arrivare in quel modo fino a Londra. Mi sembra strano che riesca ad arrivarci e poi, dopo esserci riuscito vedere che a casa questi problemi tornino. Le difficoltà interrelazionali familiari fanno riflettere, mi è piaciuto il padre , mi ha fatto tenerezza. Umanità. Qualche personaggio mi pareva un po' più recitato. tante le domande su patologia e normalità su quello che succede all'altro e a noi…

Giuseppe: Ci è arrivato, ma con difficoltà a Londra, mica facile…coincidenze. Il libro in fondo è un modo di vedere, il finale è un suo vissuto. Il libro è leggero, mi è piaciuto. Ho trovato qualche cosa di simile nelle cortesie x gli ospiti, tutto è accennato.
Noi traiamo le considerazioni dal raccontato, ha qualche cosa di cinematografico. Il pensiero del ragazzo è diverso, ma assolutamente logico. Non fanno una piega i suoi collegamenti. Mi è piaciuto e mi sono messo in discussione. Mi è piaciuto il bambino, Il padre all'inizio mi era ostico, fore un mio pregiudizio, mi hanno spiazzato le lettere, non me lo aspettavo. Non capisco mai i gialli, ma mi è piaciuto proprio

assorbenti ha detto...

Marinella : L'ho letto in inglese, semplice, stringato, razionale, mi ricorda una scrittura illuminista.
Mi dicono di stare zitto, ma per quanto tempo?? Diamo tanto per scontato. I fraintendimenti sono sempre possibili. Mi è piaciuta l'umanità della madre che non riesce ad affrontare la situazione. Immagino il futuro del ragazzo .. e me lo immagino con Bill Gates o alla Sissa.

Giovanna: Ni Originalità. E' stato un leggere uno scritto con un'ottica diversa, lo speravo più giallo. Me lo immaginavo un intrigo che sarebbe restato risolto incredibilmente dal ragazzo, mi ricordava invece la soluzione dei racconti letti l'altro anno. Gli assurdi racconti della "In fuga" il cane mi ha ricordato la carpetta uccisa dal merito nel libro In fuga. Il cane è morto inutilmente.
Interessante, ma l'evoluzione non c'è stata e mi è dispiaciuto.
Il padre è un santo e per questo lo perdono perfino di aver ucciso il cane. Stupenda l'insegnante, comprendo la madre, il figlio di difficile gestione. Delusa per le aspettative sul giallo, ma mi è piaciuto per altri spunti.
Fa sgomento il tuffo nell'unilateralità insoddisfatta dal finale vago. (sic nello scritto riportato. Giovanna ti ritrovi o tolgo la frase? Abbiate pietà ma c'erano i fuochi artificiali ed ero ingenuamente distolta, ma ho scritto così, (Che serata!))

Patrizia: Breve commento, condivido la percezione di Giovanna,:bella l'ottica diversa: la vita vista da un ragazzo con questa sindrome. Mi divertivano i disegni, ma lo scritto non mi ha coinvolto. Forse è il momento, l'ho letto a pezzi, a fatica. Scritto bene, piacevole, scorrevole, frasi brevi, ma non me lo ricorderò. Provo simpatia, ma non empatia. Forse un libro furbo.

Maria: Un asociale imprigionato nella sua insicurezza. E' portato x la matematica, ma anche la matematica gli da sicurezza con la sua forma. Il viaggio a Londra lo scombussola. Il cambiamento lo devasta. La matematica lo rassicura. Ricordo la barzelletta dell' economista. Christofer ha bisogno di certezze. Privo di certezze piomba nel terrore, come nel viaggio a Londra. Libro commovente e divertente, ritroviamo noi stessi con le nostre manie, velleità, bisogni di conferme per sentirci normali.

Alessandra: Mi sono immedesimata con gioia e mi pareva tutto comprensibile , finalmente.
I rapporti coi "normali" con le loro apparenze sono così complicati e indecifrabili. A volte penso che sarebbe meglio se fossimo tutti così: semplici e chiari come lo scritto con cui è raccontata la storia e il pensiero logico e tenero del ragazzo. Il libro mi ha fatto respirare.

Gabriella: Poco tempo e l'ho letto a tratti. Ma mi è piaciuto, pensa a tante cose, ma è profondo. Le considerazioni sono comuni. Cose a cui ho pensato anch'io. Sento l'onestà interiore, sento che voler bene a qualcuno significa occuparsi di lui, la diversità tra gli esseri normali, la sua stanza è già un mondo, pieno di spunti di riflessione. Il viaggio è complesso ma riesce a raggiungere 'obbiettivo. Mi sono informata sulla sindrome. L'animale è più affine talvolta degli altri esseri umani, più semplice e comprensibile. Il libro spiega bene la mente del ragazzino.

assorbenti ha detto...

Oscar: Ho letto anche io il secondo libro scritto dall'autore.
L'autore non si inserisce e il testo è una fotografia della situazione. Ma l'aggancio con il primo libro io lo vedo, pur nella difficoltà c'è. Una situazione di anormalità, il padre aveva l'ictus e aveva alcuni comportamenti anomali e c'era il tradimento della moglie. Ho visto alcuni documentari, l'autismo colpisce più gli uomini, perché è un'esasperazione di quella modalità di pensiero, avevo visto anche qualche donna che comprendeva il pensiero dell'animale. Noi "normali" siamo salvi perché impariamo a dimenticare, il ricordo può diventare intralcio enorme al senso pratico. il nostro automatismo ci salva. Mi sono rivisto nel protagonista. Mi danno fastidio i contatti fisici, in qualche situazione sono permessi per il compleanno, accetto.
Siamo un po' tutti extraterrestri , il muratore o il guidatore di Ferrari. Le incomprensioni sono possibilissime. E' già una conquista cercare di immedesimarsi nell'altro. L'empatia ci fa anche sbagliare, ma è meravigliosa.

Poi c'è una breve spiegazione neurosensoriale di Giuseppe (era la notte die ricercatori e anche noi abbiamo avuto la nostra parte)
Grazie Giuseppe, ma io non me la sento di riportarla se alleghi tu è meglio, qualche cosa sul funzionamento del cervello, sinapsi e ricordo, rimozione e automatismo.

Maddalena: Mi è piaciuto in modo folle. i personaggi mi sono piaciuti tutti, il padre mi ha fatto una grande tenerezza. La madre mi faceva chiedere perché non si è fatta viva, ha una sua realtà emotiva, l'educatrice, tutti mi dicevano qualche cosa e questo l'importante di un libro e poi…IL FINALE POSITIVO!!!!!!! Le ultime frasi sono belle e il finale così è rarissimo. I giochi logico matematici m sono piaciuti un sacco, mi piacciono ed è stato come legger un libro in più, mi sono proprio divertita anche con quello.
Il protagonista nota anche i piccoli particolari, mi ha fatto pensare alla meditazione che porta e richiama la consapevolezza.
La consapevolezza è un'anormalità. Forse osservare i particolari può determinare altri limiti.
L'identificazione col protagonista, ho sottolineato tutti i punti in cui mi ritrovavo. Tanti e mi ricordo tante situazioni della mia vita in cui le ho manifestate.

Si parla dei diversi casi personali, della bella casa zen di casa di Oscar. La genialità della creatività, dei matematici che cercano la regola che organizza il caos, della matematica che toglie l'ansia.