giovedì 1 novembre 2007

BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE

di Dai Sijie

6 commenti:

assorbenti ha detto...

Luo e Ma, adolescenti cittadini di famiglia borghese, sono
mandati – all'inizio degli anni '70, durante la rivoluzione culturale – a rieducarsi in un villaggio di montagna nella regione di Sichuan.
Sottoposti a umiliazioni e fatiche, trovano sollievo nel leggere ad alta voce romanzi borghesi proibiti di Balzac, Flaubert, Hugo e nel raccontare le trame di film nordcoreani, ma soprattutto nell'amicizia
amorosa della nipote di un sarto che uno dei due mette incinta,
costringendola a un aborto. La storia è raccontata vent'anni dopo in chiave di dolente nostalgia. Dai Sijie è anche regista del film tratto da questo romanzo autobiografico (250.000 copie vendute in Francia da
Gallimard, tradotto in 25 lingue, ma non in cinese). La durezza della denuncia politica si smussa presto in una dimensione della memoria che soffonde di un vago languore la rappresentazione degli eventi” (Massimo Causo). Nella cornice il languore scivola in un compiaciuto sentimentalismo, ma non intacca la suggestiva bellezza dei paesaggi (sommersi, nel frattempo, dalla costruzione di una diga gigantesca) né la freschezza naïve di quel trio
di ragazzi, assetati di libertà e di cultura.

L'incontro per la discussione di questo libro si terrà venerdì 30 Novembre

Anonimo ha detto...

E' un libro bellissimo! Sono molto contenta di averlo letto!
Sere

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto perchè narra con grande delicatezza e poesia la storia di due ragazzi vissuti in un periodo buio e tragico, prigionieri del regime del loro paese..io l'ho riletto e di di nuovo mi ha creato una certa emozione..
M.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che "Balzac e la Piccola Sarta cinese" appartenga a quel piacevole genere di libro sui libri e sull'amore per essi. Descrive le traversie di tre amanti dei libri e degli imprevedibili effetti che la lettura produce. Chissà come mai i regimi autoritari prima o poi hanno iniziato a proibire e poi bruciare dei libri...
Alessandro

Anonimo ha detto...

Indubbiamente molto poetico e piacevole da leggere ma può essere così poetica una realtà dura come quella descritta?
Mi sono lasciato trasportare dalla spensieratezza adolescenziale vissuta con la coscienza di un presente che potrebbe essere migliore ma non la trovo in linea con la mancanza di prospettive per il futuro.
Comunque è un libro che abbraccia delicatamente.

assorbenti ha detto...

Il libro è piaciuto senza esitazioni a Marina (proponente) e a Serena, Alessandro/a l'hanno
apprezzato, più delusi gli altri ("ni" disse Biagio). Il dibattito ha toccato vari punti: il divieto di lettura e la distruzione dei libri nei regimi totalitari, il realismo o le forzature presenti nella storia del volume del mese, il significato e l'importanza della narrazione.
Molte riflessioni sono state fatte anche sui "libri sui libri".