sabato 15 maggio 2010

CORTESIE PER GLI OSPITI - Ian McEwan

Colin e Mary lasciano l’Inghilterra per trascorrere una vacanza a Venezia. Anche se stanno insieme da sette anni, non sono sposati né fidanzati. Vivono vite separate. Colin è bellissimo e ha alle spalle una serie di fallimenti nel mondo dello spettacolo. Mary ha recitato in una compagnia teatrale femminile, ha due figli e un ex marito appassionato di fotografia. In albergo dormono in letti singoli e si parlano solo di sera, prima di cenare, quando si scambiano i sogni che fanno. La loro unione non è più una grande passione, è qualcosa di simile ad una intima amicizia. Una notte, usciti tardi per cercare un ristorante e smarritisi nei vicoli tortuosi, Colin e Mary incontrano per caso Robert, un uomo molto conosciuto nel circondario che si occupa di affari e gestisce un bar. Figlio e nipote di diplomatici dalla rigida morale patriarcale, Robert li aiuta, li ristora, racconta loro la storia della propria infanzia e li accoglie infine nella propria casa, dove Colin e Mary fanno conoscenza con Caroline, la moglie invalida di Robert. Nei quattro giorni successivi all’incontro con Robert e Caroline, Colin e Mary sperimentano un vorticoso e appagante ritorno di passione come a voler chiudere un percorso amoroso che esplode in desiderio incontenibile e non procrastinabile. Anche solo per un momento, anche se avvertono la debolezza dei sentimenti di fronte allo scorrere della vita. E' una storia dura, arguta e ironica, l’inquieto resoconto della crisi di un rapporto di coppia che una vacanza non riesce a frenare, in cui i discorsi annegano nella banalità e nella reciproca incomprensione, in cui è possibile confondere vittime e carnefici.

L'incontro per la discussione di questo libro si terrà venerdì 30 aprile a casa di Alessandro

5 commenti:

assorbenti ha detto...

Eravamo in 14, ovvero: Alessandro, Alessandra, Patrizia, Maddalena, Giuseppe, Mirella, Giovanna, Oscar, Gabriella, Massimo Frico, Massimo Ts, Marinella, Franca, Donatella. Marisa, assente, ha mandato via email un suo commento che è stato letto all'inizio.
Vi è piaciuto "Cortesie per gli ospiti"di Ian McEwan? Si sono schierati per un deciso SI Giovanna, Oscar, Gabriella, Massimo Frico, Marinella, Patrizia (e presumiamo anche Marisa), per un deciso NO Maddalena , Donatella e Franca. Un NI con molti distinguo e oscillazioni è stato dichiarato da: Massimo TS, Mirella, Alessandro, Giuseppe e Alessandra.
Tutti i presenti hanno apprezzato lo stile di McEwan, alcuni NO/NI (Franca, Donatella, Massimo TS) hanno espresso sorpresa rispetto ad un libro che non è all'altezza dei seguenti romanzi di McEwan (sembra la prova di "un artigiano che impara a scrivere").
Un deciso NO è stato espresso da Maddalena che ha motivato
un tale severo giudizio con una spassosa ma espressiva composizione in rima che sarebbe impossibile riassumere (ve la inoltrerò non appena la ricevo). Tutti coloro che si sono espressi per il NO/NI si sono domandati: "che senso ha una vicenda con un tal finale?". Giuseppe ha
aggiunto che il romanzo gli ha trasmesso angoscia e gli ha ricordato Il talento di Mr Ripley (anche ad Oscar e a Marinella). MIrella non ha capito il finale. Alessandra definisce il libro un romanzo sensoriale dominato dall'indolenza dei protagonisti. Alessandro è rimasto turbato
dalla morbosità della vicenda che gli ha ricordato nelle pagine finali la narrazione da "shock" di uno dei primi libri letti col gruppo (Dei bambini non sappiamo nulla).
I SI attribuiscono al libro i seguenti meriti/punti interessanti: un finale inevitabilmente drammatico
(Patrizia) preceduto da una sensazione di pericolo e tragedia che il lettore avverte sin dall'inizio (Marinella) e che viene suscitata soprattutto da Robert (Gabriella), l'originalità della storia (Giovanna che non ha trovato agganci con altre storie e che ha censurato alcune
inconguenze e "gravi violazioni del bon-ton del turista lagunare"), una sorta di "nube che avvolge tutto" come atmosfera dominante del libro (Massimo Frico), un "bel leggere" (Oscar).

assorbenti ha detto...

La prossima terna di libri sarà proposta da MassimoFrico

Maddalena ha detto...

RECENSIONE DEL ROMANZO Di MC.EWAN IN ENDECASILLABI A RIMA BACIATA, UN ATTIMO PRIMA DI GETTARE IL LIBRO IN QUESTIONE NEL PRIMO CASSONETTO CHE TROVERO’ ANDANDOMENE DI QUA.

Questa è la storia di due deficienti
che anche a Venezia non sono contenti:
non piace loro girar tra i canali
ad ammirare bellezze mondiali,

ma si rintanano dentro la stanza
del loro hotel, a riempirsi la panza
di litri e litri di vini pregiati,
e cazzeggiare bevuti e fumati…

Fatti e strafatti dai loro gran sballi,
ovvio si perdono in mezzo alle calli,
e, per distrarsi da questa deriva,
fanno amicizia col primo che arriva

Forse han trovato un amico cordiale?
Un educato abitante locale?
Neanche per sogno – qui siamo in un thriller:
trovano il massimo tra i serial killer !

C’è una costante in questa avventura,
soffre la Mary perenne di arsura,
beve dal primo capitolo a fine,
vino, the, acqua, veleno in bustine…

Colin, con sguardo da “fatto” che aggancia,
pur si era preso un gran pugno alla pancia,
ma non si cura di questo dettaglio,
forse il cazzotto l’ha preso “per sbaglio”…

Strana è la coppia ( ricorda Scandicci..),
ma i deficienti son tardi ed alticci,
certo il cazzotto lasciò senza fiato,
ma.. “era ottimo a cena il brasato”…

Quindi alla prossima, i due deficienti
tornan dai killer sereni e contenti.
Ma troppo tardi l’orrore è compreso
dal nostro inglese di mente un po’ leso…

Senti Mc.Ewan: se ogni idea langue,
facile è fare un finale di sangue:
ecco, scontato, il trionfo del male…
“BEVI CON L’ACQUA !” che sia la morale !!

mad/10

Maria Luisa ha detto...

Proposte per il mese di maggio:

Maria Corti L'ora di tutti
ed. Tascabili Bompiani
pagg. 335 € 9,00
Il soggetto è storico: la presa della cittadina pugliese di Otranto da parte dei Turchi, nel tardo Quattrocento. I protagonisti, sullo sfondo epico e tumultuoso della battaglia, si raccontano in prima persona sviscerando le proprie passioni e i propri sentimenti. In questa Terra d'Otranto di semplici
pescatori e contadini, diventati loro malgrado strenui e valorosi difensori della propria città e dei
propri valori contro il comune nemico, s'intrecciano i drammi intimi e nascosti di vite parallele.

Bohumil Hrabal Ho servito il re d'inghilterra
ed.Tascabili e/o
pagg. 244 € 9,00
È una trascinante sarabanda che narra le rocambolesche vicende di un apprendista cameriere
ossessionato dalla sua piccola statura – anatomica e finanziaria in un mondo dove sono tutti alti e
ricchi. Il protagonista non esita ad impiegare qualsiasi mezzo pur di soddisfare le sue più sfrenate
ambizioni, i soldi e il sesso in primo luogo. Nello sfondo di una Cecoslovacchia tra il 1935 e i primi anni '50 assistiamo a una gamma di registri, di storie, di aspirazioni raccontati con una vena comica e grottesca, ma anche tragica e poetica.

Amin Maalouf Gli
scali del Levante
ed. Tascabili Bompiani
pagg. 192 € 7,50
Ossyan, principe ottomano, nato da una famiglia da sempre intollerante nei confronti delle divisioni etniche e razziali, si ritrova un po' per educazione un po' per caso eroe della Resistenza francese. Mentre lotta per liberare la Francia dai nazisti conosce Clara, un'ebrea di cui si innamora perdutamente. Insieme a lei, decide di vivere la sua vera rivoluzione: lui, un musulmano, sposa un'ebrea proprio quando il mondo intero è ormai rassegnato a vedere arabi ed ebrei ammazzarsi tra loro.

In alternativa:
Virginia Woolf Al faro
ed.Universale Economica Feltrinelli
pagg. 213 € 7,00
È un libro sulla memoria e l'infanzia, un'elegia alla luce che ha illuminato le figure della madre e del padre reali, che nel romanzo diventano il signore e la signora Ramsay. A tema è lo scontro tra il sì materno (sì, andremo al faro) e il no paterno (no, al faro non si può andare), come esso risuona nel cuore del figlio James e nella mente della figlia Virginia, che a distanza di anni si misura, scrivendo, con la potenza di quei fantasmi. L'effetto è liberatorio. "Deponendo" i genitori, Virginia li
seppellisce definitivamente e allontana l'ossessione della loro presenza. È la sua catarsi.

Liviana ha detto...

mi spiace molto non essere stata con voi venerdì scorso.
avevo lasciato depositario Alessandro del mio parere negativo sul libro di McEwan ed è per questo che alla lettura della critica-poesia di Maddalena dico EVVAI MADDALENA!!!
confesso che anch'io stavo per buttarlo nel primo cassonetto
disponibile ma poi in extremis mi sono ricordata che ....... lo avevo
preso in biblioteca! ed allora l'ho lasciato per il prossimo
malcapitato che vorrà farsi del male .....