lunedì 26 gennaio 2009

LE RELAZIONI PERICOLOSE - Pierre Choderlos de Laclos

"Le relazioni pericolose" (1782) è ambientato nella Parigi del Settecento, dove la Marchesa de Merteuil, falsa e devota, abbandonata dall'amante, Danceny, decide di vendicarsi disonorandolo. A questo scopo conquista la complicità del Visconte di Valmont, suo ex amante e noto seduttore senza scrupoli. Valmont accetta la sfida e decide di sedurre la giovane Cécile, promessa sposa di Danceny. Inizia così lo scambio epistolare (175 lettere) che mette in scena la rete diabolica elaborata da Valmont e dalla Marchesa di Merteuil, tessuta in cinque mesi di progetti, manovre, sotterfugi, confessioni, elaborate ipocrisie e complicatissimi intrighi. Un quadro di una società moralmente dissoluta e crudele, ormai in discesa libera verso l'autodistruzione nel momento in cui elabora l'idea del massimo potere e del completo piacere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Alessandro ha proposto il libro in quanto, letto dopo aver visto l'omonimo film di Frears, ne era rimasto particolarmente colpito per lo stile (il romanzo epistolare rende molto bene il gioco di simulazione e dissimulazione ordito dalla Marchesa e da Valmont) e per la vicenda che gli pone una serie di interrogativi di ordine morale tuttora aperti;- la vicenda del libro va ricondotta all'epoca prerivoluzionaria o descrive una condizione (cinismo, uso del prossimo, mancanza di ideali e obiettivi, ecc.) universale? Mirella propende per la prima (è un libro di costume e descrive le premesse della fine della nobiltà, dice), Alessandro ed altri per la seconda;- la vicenda è colma di cinismo, potere, violenza, priva di amore (paradossalmente forse l'unico sentimento vero, suggerisce Maddalena, è quello tra la Marchesa e Valmont che non si ingannano tra loro), in cui, però non ci sono buoni (forse neppure cattivi?). Ad alcuni, il finale sembra eccessivo per essere credibile (serviva punire il cattivo?);- per Gabriella ed altri lo stile del libro è piacevole ed è come se le lettere fossero scritte da persone diverse. Su tale aspetto si apre un dibattito (che rimane irrisolto e con posizioni diverse manifestate dai partecipanti) sulla questione della "femminilità" o "mascolinità" del punto di vista espresso dall'autore;- Giovanna segnala l'importanza della lettera 81esima in cui si esprime la precarietà della condizione femminile nel XVIII secolo;- Isabella segnala di non aver proseguito nella lettura del libro dopo aver trovato già nella sua premessa l'indicazione del grande numero di intrighi descritti (ne vedo già troppi nell'ambito di lavoro, afferma);- molti gli ulteriori spunti di discussione a cui hanno partecipato le due Alessandre, Marinella, Massimiliano e gli altri presenti già prima citati. Interessante quanto emerso in ordine alle differenze di genere e alla "perfidia femminile".

Dulcibana ha detto...

Bello!
Sulle liaisons:
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